Le avventure di Sbuccia e Puntino: Botticelli
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SKU 978 88 88033 79 2 Category Educational
[:it]Dopo il primo titolo dedicato a Renoir, Botticelli è protagonista della seconda uscita della collana curata dall’autrice sul tema dell’arte proposta ai bambini, con lo scopo non solo di avvicinare i piccoli lettori a questo affascinante mondo, ma soprattutto di indurli ad una nuova prospettiva, che permetta loro di incuriosirsi e di divertirsi autenticamente.
L’obiettivo del progetto è quello di cambiare l’idea che i bambini hanno della Storia dell’Arte, inteso
come un argomento molto noioso che sono costretti a imparare. L’arte diventerà il loro passatempo preferito e chiederanno ancora divertimento! E’ davvero importante insegnare qualcosa per le nuove generazioni. L’opera d’arte è il risultato di un particolare periodo culturale. Per rendere i bambini curiosi abbiamo bisogno di spiegare loro il momento storico in cui i pittori hanno vissuto e non trattare i bambini pensando che siano “troppo piccoli per capire”.
LA STORIA
Puntino è un bambino di sette anni in visita alla Galleria degli Uffizi a Firenze. Trovandosi al museo di fronte alla Primavera di Botticelli si avvicina al quadro e riceve una goccia di colore sulla guancia. Improvvisamente vede sciogliersi l’opera d’arte e si ritrova al suo interno. Il suo zainetto a forma di pelouche torna ad animarsi, come già era accaduto nella prima vicenda e diviene Sbuccia, fedele amico e compagno di avventure. I due protagonisti incontrano dunque Botticelli in persona, che gli spiegherà chi è e mostrerà loro la Firenze dell’epoca in cui stava dipingendo la celebre Primavera.[:en]The aim of the project is to change the idea that kids have about History of Art, as if it’s a very boring topic that they are forced to learn. Art will become their favourite pastime and they will ask for more fun!
It is really important to teach something for new generations. An artwork is the outcome of a particular cultural period. To make kids curious we need to explain them the storical moment when painters lived and don’t treat children thinking “they are too little to understand”.[:]